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Perfetto per i pendolari e le avventure off-road.

Indice

Come scegliere la migliore bici elettrica leggera per la città e il pendolarismo

La vita in città è una danza continua: un gioco di impegni e appuntamenti in cui riuscire a ritagliarsi un tempo per sé sembra un’irraggiungibile aspirazione. Quando si parla di città e bicicletta, tutto sembra far sognare: la bici elettrica diventa il mezzo ideale per concedersi una libertà senza troppo impegno. Sogna, appunto. Sai cosa vuol dire leggere queste parole: non vuoi fare a meno dell’elettrico, ma ti stai stancando della fatica di dover portare un mezzo ingombrante e pesante a casa o sui mezzi pubblici. In breve, stai cercando una “bici elettrica leggera”. Che cosa significa? E come farai a trovare quella giusta per te che, ormai, hai chiare le cose importanti da non farti mancare? Io sono un utente, osservatore e speaker di questo mercato e mi chiamo Carbonar: mi sono occupato di confronti, test e primariamente, dell’ascolto delle esigenze di quelle persone come te: chi ha voglia di ripensare la mobilità in un’ottica di vera semplificazione. Seguimi: ti indicherò la strada.

Cosa significa davvero “bici elettrica leggera”?

Il passo successivo è definire il perimetro. Naturalmente, “leggero” è relativo. Per ragionare in modo ordinato, possiamo dividere le biciclette in categorie di peso. Generalmente, una bici elettrica tradizionale può avere un peso tra i 25 e i 35 chili, talvolta anche molto di più. Un modello è definito “leggero” quando scende sotto i 20 chilogrammi, ma c’è comunque dell’altro. I modelli più leggeri, assolutamente performanti e costosi – spesso in fibra di carbonio – possono arrivare a un massimo di 12-15 chilogrammi. Ancora, è fondamentale capire che il peso non è un parametro assoluto, ma lo spettro di un compromesso. Un peso ridotto significa quasi sempre o una batteria di capacità ridotta – quindi con un’autonomia inferiore – o un motore di minore potenza. I materiali sono naturalmente determinanti: l’alluminio è un ottimo compromesso tra leggerezza e solidità, mentre la fibra di carbonio è il top, ma ad un prezzo maggiore. La vera domanda che ti devi porre non è quindi “qual è la più leggera in assoluto”, ma “quanto peso massimo posso gestire giornalmente e come è attrezzata rispetto alle mie esigenze”? Se abiti al quarto piano senza ascensore, contano i chili. Se invece sei in possesso di un garage al piano terra, puoi sempre scendere a compromessi con un piccolo quantitativo in più a fronte di maggiore spinta e stabilità.

I vantaggi concreti – Perché scegliere la leggerezza (o la praticità)

La scelta di un modello più maneggevole non è una questione di comodità, ma un vero e proprio cambio di prospettiva sull’uso quotidiano. Vediamone i vantaggi concreti.

La portabilità

Una bici più leggera è un alleato prezioso per i pendolari. Puoi sollevarla con pochissima fatica per superare una rampa di scale in stazione, caricarla più agevolmente sul treno o in macchina. Se vivi in appartamento, il piacere di dire addio alla fatica di trascinare un colosso su per le scale sarà impagabile.

L’agilità

Nel traffico cittadino una bici più reattiva e manovrabile fa la differenza. Ti sentirai molto più sicuro nello spostarti tra le automobili, fare curve strette e ripartire velocemente al semaforo. La sensazione di guida ricorda molto la bici muscolare, e in effetti il piacere della pedalata torna a essere un qualcosa di più intuitivo e divertente.

La stivabilità

Un modello più compatto e di dimensioni inferiori, magari pieghevole, potrà tranquillamente trovare posto in ufficio, in un piccolo ripostiglio o addirittura sotto la scrivania, risolvendo la questione del parcheggio e proteggendola dal rischio di furto.

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La mia raccomandazione: l’equilibrio perfetto tra potenza e praticità pieghevole

Dopo aver sperimentato dozzine di modelli, sono giunto a una conclusione: alcuni modelli pieghevoli non valgono la spesa, perché non è semplicemente una questione di peso, ma anche di potenza, resistenza e versatilità sacrificate. Un’alternativa astuta propone una soluzione ai problemi di trasporto e stoccaggio senza compromettere le prestazioni: una bici potente e ben costruita. Ecco dove entra in gioco un modello che mi ha stupito per il suo incredibile equilibrio: ENGWE EP-2 Boost. Non è la più leggera in assoluto – pesa circa 30 kg – ma è ottimamente pieghevole, rendendola facilissima da trasportare e maneggiare, eliminando la principale lamentela di coloro che cercano una bicicletta “leggera” per problemi di spazio. Dimensioni da piegata: solo 99x55x75 cm. Puoi trasportarla ovunque tu voglia. Ma la sua vera magia è che non scende a compromessi. Il motore brushless da 250W rispetta tutte le normative UE e, grazie al sensore di coppia, l'assistenza alla pedalata è fluida e reattiva. Inoltre, il nome "Boost" è giustificato da una coppia di 55 Nm che ti aiuterà facilmente in salita. Non dovrai temere di rimanere a piedi, grazie alla batteria da 48V 13Ah che garantisce un’autonomia fino a 120 km. I suoi pneumatici "fat" da 20 x 4.0 pollici la rendono un mezzo versatile che affronterà senza problemi l’asfalto, i sentieri di campagna e le piste ciclabili. I freni a disco meccanici da 180 mm sono inoltre affidabili e pronti all'uso. In breve, la ENGWE EP-2 Boost risolve il problema: non è una piuma, ma una bici elettrica potente, versatile e incredibilmente facile da trasportare e riporre.

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Oltre il peso: caratteristiche essenziali da non dimenticare

La bilancia non dovrebbe essere l’unico criterio di scelta per una bicicletta elettrica. Ci sono anche altri elementi che determinano la qualità, la sicurezza e il piacere di guida. Fermo restando che il sistema di frenata è in cima alla lista. Meccanici o idraulici, i freni a disco sono ormai un must perché garantiscono una frenata potente, sicura e modulabile in funzione delle condizioni meteo. Anche il cambio, come quello a 7 velocità del sistema Shimano, non fa differenze rilevanti dal punto di vista del peso. La stessa cosa può dirsi per la gestione della pedalata: per massimizzare la durata della batteria, è bene non abusare dell'assistenza in partenza e sulle salite, sfruttando invece il cambio. Infine, il comfort: con la forcella ammortizzata, integrata sulla maggior parte dei modelli di qualità, si può attutire l’impatto del pavé e delle imperfezioni stradali. Ma anche la sicurezza: assicurati che la tua bicicletta elettrica sia dotata di un impianto di illuminazione LED completo, anteriore e posteriore, e di luci di stop che si attivino al momento della frenata, in modo da essere ben visibile nel traffico. Se scegli la bicicletta elettrica leggera giusta, non compri solo un mezzo di trasporto, ma ti regali un nuovo modo di vivere la città.

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Domande più frequenti dagli utenti

1. Posso caricare molto su una bicicletta leggera?

Sì, il peso della bicicletta non influisce direttamente sul carico che può sostenere. Anche se leggero o pieghevole, un modello ben progettato può avere un telaio molto robusto. La ENGWE EP-2 Boost, ad esempio, supporta un carico massimo fino a 150 kg, dimostrando di essere una bici molto resistente.

2. Una bici pieghevole è una buona alternativa a una bici ultra-leggera?

Assolutamente sì. Per molti utenti, il problema non è il peso in sé durante la guida, ma la gestione della bici quando non la si usa (trasporto su scale, stoccaggio). Una bici pieghevole risolve questo problema in modo eccellente, e in cambio otterrai spesso più potenza e autonomia rispetto a un modello ultra-leggero.

3. Serve la patente o l’assicurazione per una bici elettrica da 250W in Italia?

No. Secondo il Codice della Strada italiano, le bici a pedalata assistita con motore di potenza nominale continua massima di 250W, la cui assistenza si interrompe quando si raggiungono i 25 km/h o quando il ciclista smette di pedalare, sono equiparate alle biciclette. Pertanto, non richiedono patente, immatricolazione né assicurazione.

4. Come massimizzare l’autonomia della batteria?

Usa un livello di assistenza più basso quando non è necessario. Utilizza il cambio in modo da mantenere una pedalata agile, idealmente tra le 70 e le 80 pedalate al minuto.

5. I pneumatici “fat” sono adatti alla città?

Sì, e hanno diversi vantaggi. Anche se possono sembrare eccessivi in città, garantiscono un comfort di guida superiore, assorbendo meglio buche e irregolarità dell'asfalto. Sono anche più stabili e offrono una migliore aderenza, aumentando la sicurezza su fondi scivolosi come il pavé bagnato o i binari del tram.